Resistono ancora oggi molte cascine, alcune già presenti nelle carte di fine '500. Si tratta di edifici rurali di pianura (grange) a pianta rettangolare a due livelli e ampia corte centrale; al piano terreno stalla e cucina, camere e fienili al secondo; ancora diffuse le coltivazioni orticole.
L'ordine proposto permette di visitare le cascine secondo un percorso ideale.
Cascina La Marchesa (corso Regina Margherita 371, interno Parco Carrara). è presente già nel rilievo del 1762 come cascina con villa padronale e giardini. Prima della rettifica operata nei primi decenni del '900 del corso della Dora, che qui ne tagliò un'ansa (la Dora proseguiva fino all'inizio dell'attuale corso Cincinnato), era situata sulla sponda sinistra del fiume, che ora scorre un po' più a sud.
Cascina Pellerina (via Pietro Cossa 263). Circondata da vasti campi coltivati a mais, è l'unica a tre piani. Il sito, attestato già dal 1500 come Valle Pellerina o Pellarina (vi era anche un guado), dà il nome all'intera zona e al parco.
Cascina Basse di Dora (strada della Pellerina 72). Denominata a fine '500 "Cassina o Tetto de Lioneti", solo dopo il 1762 appare il toponimo "Tetti Basse di Dora". è caratterizzata dall'abbaino con orologio e dall'orto protetto da muro di cinta. A bordo strada vi è il pilone votivo con tettuccio ogivale dedicato alla Madonna, Regina della Pace.
Cascina Frus Cascinotto (strada della Pellerina 77). Tra le più attive per l'allevamento bovino e di animali da cortile, è caratterizzata dalla testa bovina con corna appesa all'ingresso principale. Dalla Strada della Pellerina si può gettare un occhio su stalle e pascoli.
Cascina Mineur (strada della Pellerina 78). Cascina con casa padronale, prende nome dalla famiglia Mineur, funzionari pubblici e proprietari dal 1706. Dietro al muro di cinta settecentesco vi è un ampio orto-giardino.
Cascina Grange Scott (strada della Berlia 543). Nel 1762 la struttura appartiene al Conte Scotti. Alcuni campi circostanti erano coltivati a canapa. Attualmente è dotata di punto vendita carne e formaggio e di aula didattica; si può assistere a dimostrazioni agricole, apprendendo i metodi di coltivazione e di allevamento.
Cascina Berlia (strada della Berlia 545). Indicata nel 1579 come Cassine de Nazzery, nel 1762 è denominata Cascina 'd Lappie'; nel 1805 appare il nome attuale, dato dalla Famiglia Berlia. A fianco dell'edificio sorse nel 1788 una sontuosa Cappella barocca.
Castello della Saffarona (corso Regina Margherita 497). La Cascina del Saffarone appare in un disegno agrimensorio del 1579, ai confini fra le Comunità di Torino e Collegno. Il territorio circostante, lungo le sponde della Dora, era boscoso. Il castello attuale, di impianto settecentesco, è di proprietà privata e versa in ottime condizioni; pregevole la facciata in mattoni pieni a vista decorata con colonne portanti sporgenti e finestrature ad oculo. Caratteristiche le quattro torri a pianta quadrata. Il salone ellittico è ornato di affreschi del tardo settecento. Bellissimo il parco e i giardini interni. Fu di proprietà della famiglia nobiliare Dal Pozzo della Cisterna dal 1729 fino al 1833.
Da vedere e da fare:
- visitare le cascine, le corti, le stalle, gli animali, il castello;
- partecipare alle attività didattiche;
- effettuare un safari fotografico "campagna in città".