E' il più importante polmone della Città, vasto 837mila m2 e ricco di 10mila alberi. Previsto dal 1906, fu realizzato nel 1934, dopo i lavori di rettifica del corso della Dora, eseguiti a forza di braccia e di carriole per contrastare la disoccupazione. Per le colline furono utilizzate le macerie delle demolizioni di via Roma. Il toponimo Valle Pellarina o Pellerina appare già dal 1534.
Presso una curva della Dora si trovano le paratie di alimentazione del canale omonimo, oggi secco, indispensabile fonte di energia idraulica nell'800.
Il Parco è attrezzato per varie attività sportive e ludiche: piscine, campi da tennis, calcio, bocce, percorsi ginnici, pista di pattinaggio a rotelle, pista ciclabile, aree gioco, picnic con barbecue, area spettacoli, circo, Luna Park, area cani e chioschi ristoro.
Il Parco è ufficialmente dedicato all'antropologo lombrosiano Mario Carrara. Fu uno dei 12 professori universitari italiani (su 1200) a rifiutarsi di giurare fedeltà al fascismo.
La vegetazione arborea è un misto tra specie di pianura e fluviali (pioppi, salici, ontani, tigli, carpini, frassini, querce, gelsi, aceri, ciliegi, betulle e noccioli) e specie ornamentali (pini, abeti, larici, cedri). La fauna comprende toporagni, biacchi, rane e rospi, anatre, gallinelle d'acqua, folaghe, aironi e gabbiani. Sporadicamente presenti il gheppio e il nibbio bruno.
- osservare flora, fauna e zone umide, praticare attività di sport, birdwatching, ludiche e di relax;
- consultare su questo sito altra documentazione sul Parco della Pellerina.