La Villa Tesoriera è un significativo esempio di villa suburbana settecentesca. La collocazione sull'asse di corso Francia, appena oltre la piazza Rivoli in direzione ovest, fu scelta dal Duca di Savoia Vittorio Amedeo II nel '700. Tale progetto si concretizzò nel 1713 allorquando Ayme Ferrero di Borgaro e Signore di Cocconato, tesoriere generale dei redditi del Duca, fece edificare una cascina ed acquistò il terreno circostante. Logica quindi la connessione tra la professione del suo fondatore e la denominazione di "Tesoriera". Jacopo Maggi, architetto con licenza di creare opere d'arte, realizzò questa opera d'arte ispirandosi al Guarini.
Purtroppo gli avvenimenti storici segnarono il lento decadimento artistico della Villa che, solo nel 1844, sotto la guida del Marchese Ferdinando di Breme e di Sartirana, subì sostanziali mutamenti e conobbe, per un breve periodo, fasto e splendore.
La Villa Tesoriera rispetta fedelmente le linee strutturali dei più noti palazzi barocchi torinesi. Per le sue peculiarità e particolarità è un esempio di barocco settecentesco, a partire dalla costruzione, realizzata ex novo e non su fondamenta preesistenti, fino alla copertura del primo piano con volte in muratura, e non in legno.
Nel 1962 l'amministrazione dei Duchi D'Aosta vende la villa all'Istituto Sociale dei Gesuiti. Nel 1976 varie manifestazioni di protesta e raccolte di firme dei Cittadini portano il Comune di Torino ad espropriare il Parco ed in seguito ad acquistare la Villa.
Dopo il restauro della Villa Tesoriera terminato nel 2012, la Biblioteca Musicale Andrea Della Corte e il Centro di Documentazione sulla Danza hanno riaperto al pubblico.
Le iniziative musicali gratuite vengono svolte nel Salone delle feste, l'ingresso è possibile fino a esaurimento dei posti disponibili.