Atto
174 n. mecc. 2005 11016/87 |
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Atto
n. 174 n. mecc. 2005 11016/87
Il Consiglio
di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO -
CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle
prescritte forme in 1^ convocazione,
per la seduta ordinaria del
5 DICEMBRE
2005
Sono presenti
nell'aula consiliare del Centro Civico
in Via Saccarelli 18, oltre al Presidente
ALUNNO Guido i Consiglieri: BARBARO
Grazia, BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI
Francesco, CARTELLA Ferdinando, CERRATO
Claudio, DEL BIANCO Marianna, DELLE
FAVE Maria Grazia, DEMARIE Stefania,
DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM Maura,
FARANO Nicola, FAZZONE Davide, FERRARI
Giorgio, FRA Laura Maria, GAI Giorgio,
LAVOLTA Enzo, MOLINARO Aldo, POLLINI
Alfredo, PUGLISI Ettore, QUAGLIA Laura,
RABELLINO Renzo, VALLE Mauro, VIGNALE
Gian Luca, ZACCURI Rocco.
In totale
n. 20 Consiglieri
Risultano
assenti per giustificati motivi i Consiglieri:
BARBARO Grazia, FERRARI Giorgio, GAI
Giorgio, QUAGLIA Laura e VIGNALE Gian
Luca.
Con l'assistenza
del Segretario Dott.ssa Anna GROSSO
Ha adottato
in
SEDUTA
PUBBLICA
il presente
provvedimento così indicato all'ordine
del giorno:NE
AMBIENTALE DI CORSO FRANCIA - TRATTO
PIAZZA BERNINI PIAZZA RIVOLI. PROGETTO
PRELIMINARE".
Il Presidente
Guido ALUNNO, di concerto con il Coordinatore
della II Commissione Claudio CERRATO,
riferisce.
Con nota
del 11 novembre 2005 n.prot.36411, la
Divisione Infrastrutture e Mobilità
- Settore Riqualificazione Spazio Pubblico,
ha richiesto alla Circoscrizione di
esprimere il parere di competenza ai
sensi degli artt. 43 e 44 sul Progetto
Preliminare dei lavori di riqualificazione
ambientale di Corso Francia - tratto
Piazza Bernini Piazza Rivoli.
La sistemazione
del tratto di Corso Francia tra Piazza
Bernini e piazza Rivoli si inquadra
nel programma di riqualificazione ambientale
dell'intero viale di Corso Francia adottato
dall'Amministrazione Comunale, secondo
le linee guida stilate dal prof. arch.
Giorgio De Ferrari, il 15 luglio 2003.
Essa segue a breve distanza cronologica
- e secondo un avanzamento dei lavori
che parte dal centro città per dirigersi
progressivamente verso il confine comunale
- l'analogo intervento, oggetto di lavori
in corso, sul tratto tra Piazza Statuto
e piazza Bernini.
Da un
punto di vista generale, l'avanzamento
progressivo della sistemazione dell'intero
tracciato del corso è stato perturbato
da due episodi che hanno determinato
un ritardo e una anticipazione della
consequenzialità ipotizzata in prima
battuta. Tali episodi sono localizzati
alle estremità del tratto oggetto della
presente fase preliminare di progettazione
e corrispondono alle piazze Bernini
e Rivoli.
L'anticipazione
riguarda la sistemazione provvisoria
di Piazza Rivoli; in questa piazza,
infatti, è stato stabilito di realizzare,
prima del previsto, l'assetto definitivo
della viabilità principale che la piazza
dovrebbe assumere a lavori completati.
Il termine anticipato del cantiere per
la realizzazione del sottopassaggio
sull'asse dei Corsi Trapani/Lecce e
le economie determinate dalla specifica
gara hanno permesso di affidare alla
ditta appaltatrice anche la sistemazione
superficiale che, dovendo ritrovare
comunque un ripristino delle funzioni
precedenti la fase di cantiere del sottopassaggio,
poteva configurarsi secondo i tracciamenti
dell'assetto strutturale che le linee
guida (e il progetto preliminare, già
approvato il 14 dicembre 2004) avevano
stabilito. Il completamento della struttura
della viabilità principale è in corso
di completamento e sarà aperto alla
viabilità entro quest'autunno. L'intervento
finale di sistemazione di Piazza Rivoli,
che avrà come obiettivo specifico solamente
i settori periferici della piazza, avverrà
comunque prima della realizzazione della
riqualificazione del tratto in oggetto.
Il ritardo
riguarda invece Piazza Bernini. Su questa
piazza era stata sviluppata una progettazione
definitiva che, adeguandosi alle linee
guida, prevedeva un attraversamento
in sostanziale corda delle linee di
tramvia presenti e confermate sui corsi
Ferrucci e Tassoni.
L'analisi
preliminare da parte dell'U.S.T.I.F.
(Ufficio del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti dedicato all'esame dei
sistemi di trasporto a impianto fisso)
del detto progetto ha però suggerito
di ricorrere a un'altra soluzione che
sviluppasse una valida alternativa all'attraversamento
diagonale della rotonda - concetto di
struttura viaria che caratterizzerà
le tre grandi piazze attraversate dal
corso e i due ulteriori nodi viari corrispondenti
ai corsi Racconigi/Svizzera e Brunelleschi/Peschiera/Telesio
- da parte delle vetture tranviarie.
Lo sviluppo
dell'alternativa di impianto tranviario
(basato su di un anello concentrico
esterno alla rotonda dedicata al traffico
su gomma) ha determinato un ritardo
nei tempi di completamento della fase
di progettazione esecutiva che ha visto
il suo completamento solamente nel mese
di novembre c.a.. Ciò nonostante - ricorrendo
anche alle possibilità offerte dalla
concomitante fase di cessione delle
aree di cantiere da parte della GTT
- Divisione Metropolitana (la quale
avrebbe dovuto restituire alla Città
le aree occupate dai lavori in piena
funzionalità) e alle azioni straordinarie,
avviate sul piano manutentivo, per offrire
un suolo pubblico in ordine per la scadenza
ormai prossima dei giochi olimpici invernali
- è stato possibile impostare una situazione
di assetto provvisorio della piazza
che vedrà il completamento dell'impianto
ferroviario in attraversamento tra i
corsi Ferrucci e Tassoni e la definizione
della struttura definitiva della viabilità
principale. Così come per Piazza Rivoli,
la sistemazione dei settori periferici
della piazza sarà demandata alla fase
di progettazione esecutiva vera e propria
e alla sua conseguente attuazione, scremate
delle parti realizzate diversamente
- sebbene sempre sotto il pieno controllo
del Settore Riqualificazione Spazio
Pubblico - in anticipazione a quanto
originariamente previsto. In pratica,
comunque, al momento in cui il tratto
di Corso Francia in oggetto andrà in
appalto Piazza Bernini sarà già completata
in tutte le sue parti.
Il tratto
Bernini/Rivoli è ben diverso dal tratto
precedente, in quanto il disassamento
dei filari di platani determina un'asimmetria
delle parti funzionali costituenti la
sezione di progetto del nuovo viale.
Partendo dall'assunto che non era possibile
rinnovare integralmente il doppio filare
su due nuove linee di giacitura - non
tanto in ragione del vincolo paesistico
sussistente quanto a seguito di considerazioni
sull'opportunità politica di quella
decisione, stante la valutazione delle
ricadute sulla condivisione generale
del progetto che tale scelta avrebbe
potuto comportare - si è dovuto mediare
tra gli assi del viale alberato e quello
del corso in quanto sede stradale. L'uno
determinante un cannocchiale prospettico
naturale verso i fulcri visivi del Castello
di Rivoli e della Basilica di Superga,
l'altro determinante l'equilibrio ideale
tra le funzioni presenti specularmente
sui due lati del corso.
Quanto
detto, in poche parole, ha una ricaduta
sulla funzionalità del corso e, in particolare,
sulle sue banchine laterali.
Le linee
guida propedeutiche alla progettazione
avevano valutato che la ciclopista dovesse
svilupparsi secondo il modello di tipologia
bidirezionale. Proprio l'asimmetria
della sezione oltre Piazza Bernini aveva
indotto a proporre la percorrenza normale
della ciclopista lungo il lato nord
del corso, adeguando le funzionalità
del corso alle diverse distanze tra
i due filari di platani e gli allineamenti
fabbricativi esistenti (lungo il lato
nord i platani distano, mediamente,
quattordici metri dalle case, mentre
sul lato sud la distanza media è di
nove metri). Nel tratto tra Piazza Statuto
e piazza Bernini le linee guida avevano
proposto la traslazione del percorso
della ciclopista bidirezionale sul lato
sud, fidando in una lieve differenza
della distanza dei platani dalle case
su quel lato (quel tratto è dotato di
due filari più bilanciati rispetto all'asse
del corso) riscontrabile dal catasto
degli alberi della Città. Una successiva
verifica di rilievo dello stato dei
luoghi aveva tuttavia fatto constatare
l'impossibilità di mantenere una ciclopista
bidirezionale su quel lato, pena una
riduzione inammissibile della sezione
di marciapiede per un lungo tratto,
in ragione di una divergenza dei filari
rispetto all'asse del corso. Fu quindi
optato per il modello di ciclopista
unidirezionale, dotando ambedue i lati
di una specifica sede per la circolazione
in bicicletta.
Questa
soluzione ha comportato vantaggi legati
alla sicurezza e alla funzionalità dei
flussi di traffico. Infatti, la unidirezionalità
del senso di marcia dei ciclisti, ovviamente
nello stesso verso dei veicoli a motore
presenti nelle parallele corsie, ha
determinato un miglioramento delle condizioni
di sicurezza, soprattutto nella fase
di ingresso e fuoriuscita dalle fasce
di parcheggio veicolare sotto i platani
e tra i ciclisti stessi che non hanno
più occasione di incrociarsi.
Da un
punto di vista dell'accessibilità delle
attività presenti lungo il corso, ovviamente
avere una ciclopista per ogni senso
di marcia e su ogni lato del corso comporta
una ideale accessibilità secondo le
modalità acquisite abitualmente nella
circolazione veicolare ordinaria.
La descrizione
della scelta della ciclopista, suddivisa
per senso di marcia per ogni lato del
corso, non deve far dimenticare che
l'effetto indotto sarà, necessariamente,
una minore estensione del marciapiede
del lato sud rispetto a quello del lato
nord. Le vocazioni prevalenti, soprattutto
in questo tratto di corso, manifestano
chiaramente che il lato sud ha una predominanza
di zoccolo commerciale rispetto al lato
nord, più teso alla residenza e - semmai
- alla presenza di attività terziarie
non commerciali. Questa lettura può
far interpretare come uno svantaggio
la minore estensione del marciapiede
del lato sud. Tuttavia l'attuale sezione
di marciapiede non è inferiore a quella
di progetto e la vicinanza dei platani
al filo di fabbricazione avrebbe imposto
di avere una corsia veicolare di transito
e accessibilità ai parcheggi profonda
comunque almeno quattro metri e mezzo
per permettere l'ingresso e la fuoriuscita
dalla fascia di parcheggio. L'intuizione
di utilizzare - come già messo in pratica
nel primo tratto del corso - la larghezza
della ciclopista quale deterrente per
la seconda fila di parcheggio abusivo
e come area di movimento per il parcheggio
(con evidente priorità al transito dei
ciclisti), riducendo, di fatto, la corsia
veicolare a tre metri e mezzo, ha limitato
gli inconvenienti determinati dalla
prossimità del filare alberato.
D'altro
canto quel marciapiedi, sebbene gradevole
in piena estate in quanto perennemente
in ombra, è frequentato essenzialmente
per gli esercizi commerciali mentre
l'altro lato, proprio perché meno trafficato,
è più votato al tranquillo passeggio,
godendo anche dell'eventuale soleggiamento
diretto sull'intero arco della giornata.
E la maggiore larghezza di quel marciapiede
sottolinea ulteriormente questa possibile
vocazione che potrebbe anche - dopo
opportuno approfondimento in fase di
progettazione definitiva - essere corredata
da accessori di arredo quali panche
e alberelli in fioriere mobili.
L'altra
particolarità del tratto di Corso Francia
in oggetto è quello di presentare un
impianto di incrocio stradale a rotonda
in un punto di alto valore nell'insieme
delle centralità urbane più locali (del
resto ospita anche un'uscita della Metropolitana)
ma non classificato quale piazza, vale
a dire largo Francia, alla confluenza
dei corsi Svizzera e Racconigi e della
Via Cialdini.
L'impianto
a rotonda riprende integralmente le
caratteristiche degli altri impianti
analoghi presenti sulle piazze, a partire
dalla dimensione del diametro interno
della rotatoria che solamente in Piazza
Rivoli (e in ragione di altre motivazioni
legate alla sezione utile di attraversamento
dei corsi Trapani e Lecce) è maggiore
ai 38 metri di diametro. Solamente,
a differenza delle tre grandi piazze,
non sembra possibile pensare di organizzare
le porzioni a prevalenza pedonale sulla
matrice dell'immagine che scaturirà
dalle prime realizzazioni per ragioni
dimensionali (lo spazio a disposizione
è assai più esiguo) di preesistente
impianto (il largo non prevedeva alcuna
sistemazione agronomica specifica) e
di significato urbano (il largo non
ha, comunque, lo stesso valore delle
piazze). Potrà essere, piuttosto, valutata
la possibile messa a dimora di una serie
di platani posti a corona della rotonda
veicolare, considerando tuttavia l'alta
probabilità di un segno assai discontinuo
di quel possibile anello arboreo in
ragione di impedimenti di carattere
sotterraneo (in particolare per quanto
riguarda l'uscita pedonale nord) e di
struttura viabilistica (in particolare
nell'angolo tra Corso Racconigi e Via
Cialdini). Come già per le piazze, le
ampie porzioni pedonali che contraddistinguono
il largo hanno fatto propendere per
l'abbandono delle due ciclopiste unidirezionali
dai punti in cui anche la percorrenza
veicolare sulle banchine è dirottata
da e per le carreggiate centrali. Da
quei punti in poi la commistione dei
flussi pedonali e ciclabili non sembra
porre problemi rilevanti di conflitto
pedoni/ciclisti, dal momento in cui
i percorsi ciclabili in sede promiscua
sono quasi sempre assai più stretti
e meno spaziosi. Rimane la protezione
degli attraversamenti stradali dei ciclisti
mediante una porzione di ciclopista
accanto le strisce pedonali.
Per quanto
riguarda le soluzioni adottate per organizzare
i flussi viabilistici, in particolare
per ciò che concerne la viabilità di
vicinato sulle banchine laterali, rispetto
alle soluzioni sviluppate nello documento
delle linee guida sono stati apportati
alcuni lievi cambiamenti sulla base
dell'esperienza elaborata nella stesura
del progetto esecutivo del tratto Statuto/Bernini
e dell'analisi più approfondita che
le piazze Bernini e Rivoli hanno richiesto.
Considerazione
non secondaria sulla scelta dell'asse
che è stato stabilito per la viabilità
principale, contraddistinta dalle due
carreggiate separate dalla banchina
centrale, è che il progetto tiene già
conto delle emergenze oramai realizzate
della Metropolitana. Questi elementi
(camini di aerazione inter/tratta e
pozzi di luce naturale oltre a ulteriori
camini di aerazione e accessi di servizio
in corrispondenza della stazione), pur
scaturendo da proposte avanzate durante
la stesura delle linee guida ed essendo
già considerate nella prima analisi
di fattibilità della riqualificazione
ambientale del corso, hanno dovuto fare
i conti con il tracciamento effettivo
della canna del percorso sotterraneo
della Metropolitana, con lievi discostamenti
rispetto alle misure di larga massima
recepite dalle linee guida. In linea
generale è da osservare che una virtuale
linearità della sezione del corso su
di un unico asse è resa di fatto impossibile
sia dalle considerazioni più sopra espresse,
così come da minori accidenti che, tuttavia,
possono condizionare fortemente le sezioni
relative delle varie componenti funzionali.
La deviazione dal perfetto parallelismo
dei filari dei platani, così come il
loro sviluppo naturale non perfettamente
rigoroso rispetto al punto di messa
a dimora (già di per sé non perfettamente
allineato, come appena sottolineato)
o la lieve traslazione dei volumi emergenti
dalla superficie (camini e pozzi) possono
determinare scelte specifiche di lievi
discostamenti dimensionali dallo standard
generale del corso. E' vero però che
la presenza di vere e proprie soluzioni
di continuità di almeno una sessantina
di metri in corrispondenza delle rotonde
(nelle quali anche la sistemazione lievemente
rialzata dell'aiuola di rotatoria permette
di avere una certa interruzione della
percezione di perfetta continuità di
allineamento) permette di assorbire
in maniera accettabile gli eventuali
adattamenti ai vincoli fisici dimoranti
sullo stato di fatto del corso senza
che siano apprezzabili (se non forse
a un occhio particolarmente attento)
i necessari disassamenti o gli indispensabili
ritocchi alle sezioni specifiche delle
varie parti funzionali del corso.
Ulteriore
- ma non secondaria - osservazione sulle
differenze tra quanto stabilito dalle
linee guida e quanto previsto in questa
fase di progettazione, riguarda i materiali
di pavimentazione delle parti ciclabile
e pedonale. Se infatti, in prima battuta,
era ipotizzato l'utilizzo di lastre
di calcestruzzo nobilitate da uno strato
di usura in pietra naturale, secondo
l'applicazione di una tecnologia costruttiva
assai innovativa - ma comunque costosa
-, l'analisi dei prezzi di dettaglio
in fase definitiva nella progettazione
del tratto iniziale del corso aveva
fatto propendere per una scelta di più
basso profilo dal punto di vista economico.
La scelta assunta, vale a dire quella
di grandi lastre di calcestruzzo con
finizione superficiale di qualità (ma
comunque non di pietra vera) ha infatti
permesso un contenimento dei costi che
ha fatto ristabilire l'equilibrio economico
nel calcolo sommario della spesa rispetto
alla previsione di spesa iniziale. L'effetto
finale, pur perdendo la brillantezza
propria della pietra naturale, garantirà
il dovuto livello di immagine che si
è voluto perseguire con questo intervento
e questo grazie alla grande pezzatura
degli elementi, che si avvicinano molto
alle dimensioni abitualmente in uso
nelle pavimentazioni in lastre lapidee,
e alla cura posta nella posa degli elementi,
all'accostamento delle varie pezzature
e in definitiva all'effetto comunque
garantito dalle fasce trasversali in
cubetti di pietra a tonalità risaltante.
Sempre
a proposito delle differenze tra le
indicazioni delle linee guida e ciò
che sarà proposto con il presente progetto
preliminare è da ricordare che gli stalli
per i contenitori dei rifiuti non saranno
più studiati per una raccolta automatizzata
dalla carreggiata centrale ma, a seguito
di confronto di verifica con l'AMIAT,
è stato optato per una disposizione
dei suddetti stalli - sempre posti in
corrispondenza della fascia di parcheggio
veicolare - in piano con la banchina
laterale, per assecondare una raccolta
sviluppata tramite contenitori su ruote
sulla corsia di traffico lento. In corrispondenza
di detti stalli saranno anche disposti
degli archetti portabiciclette, con
funzione anche di dissuasione alla sosta
abusiva davanti i cassonetti.
E' da
ricordare che sarà posta la dovuta attenzione
all'abbattimento delle barriere architettoniche
anche per i non vedenti e gli ipovedenti,
secondo la dovuta sensibilità sviluppata
nella fase definitiva ed esecutiva della
progettazione del primo tratto e con
gli ulteriori aggiornamenti apportati
sulla scelta dei più appropriati materiali
per i percorsi tattili.
Sulla
base delle considerazioni emerse in
occasione della seduta della II Commissione
di Lavoro Permanente del 24 novembre
2005, si ritiene opportuno esprimere
parere favorevole sul Progetto Preliminare
dei lavori di riqualificazione ambientale
di Corso Francia - tratto Piazza Bernini
Piazza Rivoli.
Tutto
ciò premesso,
LA GIUNTA
CIRCOSCRIZIONALE
Visto
il Regolamento del Decentramento, approvato
con deliberazione del Consiglio Comunale
n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13
maggio 1996 e n. mecc. 1996 04113/49
del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro,
all'art. 43 elenca i provvedimenti per
i quali è obbligatorio l'acquisizione
del parere dei Consigli Circoscrizionali
ed all'art. 44 ne stabilisce i termini
e le modalità.
PROPONE
AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE
- di esprimere parere
favorevole su "Lavori di riqualificazione
ambientale di Corso Francia - tratto
Piazza Bernini Piazza Rivoli. Progetto
Preliminare".
OMISSIS
DELLA DISCUSSIONE
Risultano assenti dall’aula
al momento della votazione i Consiglieri
Bosso e Cacciapuoti per cui i Consiglieri
presenti in aula al momento del voto
sono 18.
VOTAZIONE
PALESE
PRESENTI:
18
VOTANTI:
16
VOTI FAVOREVOLI:
12
VOTI CONTRARI:
4 (Demarie-Rabellino-Puglisi-Pollini)
ASTENUTI:
2 (Valle-Molinaro)
Pertanto
il Consiglio
DELIBERA
- di esprimere parere
favorevole su "Lavori di riqualificazione
ambientale di Corso Francia - tratto
Piazza Bernini Piazza Rivoli. Progetto
Preliminare".
su archivio centrale http://www.comune.torino.it/delibere/2005/2005_11016.html
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