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Atto 131 n. mecc. 0406281/87

Atto n. 131 n. mecc. 2004 06281/87

Il Consiglio di Circoscrizione n. 4 "SAN DONATO - CAMPIDOGLIO - PARELLA", convocato nelle prescritte forme in 1^ convocazione, per la seduta ordinaria del

22 LUGLIO 2004

Sono presenti nell'aula consiliare del Centro Civico in Via Saccarelli 18, oltre al Presidente ALUNNO Guido i Consiglieri: BOSSO Giovanni, CACCIAPUOTI Francesco, CARTELLA Ferdinando, CERRATO Claudio, DELLE FAVE Maria Grazia, DOMINESE Stefano, ENRICI BELLOM Maura, FERRARI Giorgio, FRA Laura Maria, LAVOLTA Enzo, MOLINARO Aldo, POLLINI Alfredo, PUGLISI Ettore, RABELLINO Renzo, VALLE Mauro, VIGNALE Gian Luca, ZACCURI Rocco.

In totale n. 18 Consiglieri

Risultano assenti per giustificati motivi i Consiglieri: BARBARO Grazia, DEL BIANCO Marianna, DEMARIE Stefania, GAI Giorgio, FARANO Nicola, FAZZONE Davide, QUAGLIA Laura.

Con l'assistenza del Segretario Dott.ssa Anna Maria GROSSO

Ha adottato in

SEDUTA PUBBLICA

il presente provvedimento così indicato all'ordine del giorno:

C. 4 PARERE- (artt.43 e 44 del Regolamento sul Decentramento) avente ad oggetto "Programma comunale di gestione dei rifiuti solidi urbani con raccolta differenziata al 65%".

Il Presidente Guido ALUNNO, di concerto con il Coordinatore della VI Commissione Ferdinando CARTELLA riferisce.

Con nota del 29 giugno 2004, n.prot.3169, il Consiglio Comunale ha richiesto alla Circoscrizione di esprimere il parere di competenza ai sensi degli artt.43 e 44 del Regolamento del Decentramento in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Programma comunale di gestione dei rifiuti solidi urbani con raccolta differenziata al 65%".

La proposta è stata illustrata e discussa nella seduta della VI commissione del 20 luglio 2004.

Nella proposta si legge quanto di seguito riportato.

Quanto sia importante ed attuale la problematica della gestione rifiuti è noto a tutti; altrettanto evidente risulta un livello di raccolta differenziata oggi assolutamente insoddisfacente, non allineato con gli obiettivi della Legge Ronchi (22/97).

Infatti nessuno degli Enti preposti alla gestione dei rifiuti ha raggiunto gli obiettivi di raccolta differenziata che si era dato: la Regione Piemonte (40%), la Provincia di Torino (47% entro il 2003), il Comune di Torino (50% entro il 2003).Ricordiamo che l’obiettivo della citata legge era il raggiungimento della quota di raccolta differenziata del 35% entro il 2003: a Torino si stima attualmente in 10 punti percentuali in meno; questo limite comporta gravi conseguenze economiche ed ambientali per tutta la cittadinanza.

Fino ad ora l’attenzione pare posta sullo smaltimento per incenerimento e/o discarica come se questo fosse la sola soluzione dei ritardi consolidati; riguardo a progetti seri che portino a livelli elevati di raccolta differenziata sono state avviate soltanto "sperimentazioni" in alcune porzioni del territorio con esiti contraddittori come nel caso di Urban 2 dovuti a criteri gestionali non corretti.

Inoltre, ci risulta che l'Ente esecutore, l'AMIAT, configuri progettualità ed investimenti che contrastano con la logica della raccolta differenziata. Eppure, almeno l’intenzione verso azioni positive, parrebbe esserci leggendo la "Mozione 17" della Città di Torino approvata dal Consiglio Comunale in data 9 aprile 2003: ma allo spirito della mozione non corrispondono progetti e finanziamenti concreti, con la conseguenza che l'impegno per l’inceneritore rischia di assorbire tutte le energie.

Si ricorda che l’insistenza verso la forma di smaltimento, per discarica e/o incenerimento, rappresenta comunque e sempre una sconfitta rispetto a pratiche quali la riduzione della massa rifiuti (ad esempio un progetto per il recupero degli imballaggi in accordo con le associazioni dei commercianti), elevati livelli di raccolta differenziata che ridurrebbero anche economicamente l’onere dell’amministrazione e della cittadinanza tutta. Di fatto si invertono i termini di gerarchia dettati dalla legislazione europea la quale pone lo smaltimento come l’ultima delle pratiche inerenti la gestione rifiuti.

La proposta allegata (All.1- sintesi per un programma comunale….) si propone l'obiettivo di elevare il livello di raccolta differenziata al 65%, da realizzarsi in uno o due anni a seconda degli investimenti effettuati. La filosofia di base risiede nel passaggio da raccolta stradale a raccolta condominiale, con il conseguente risultato di trasformare la raccolta differenziata da "aggiuntiva" a "sostitutiva".

Molti Comuni in Italia e nella regione Piemonte hanno già perseguito percorsi che definiremo virtuosi; queste scelte paiono molto importanti per un paese che deve importare completamente le materie prime, limitando così quella perversa catena comunemente chiamata "usa e getta", tanto condannata in tutti i consessi internazionali da Kyoto in poi, ed anche dalla Comunità Europea che ancora recentemente ha definito i rifiuti "risorse non rinnovabili".

Un progetto di grande rilievo rispetto alla raccolta differenziata risulta altresì decisivo per l'applicazione integrale della citata Legge Ronchi, in particolare per ciò che attiene al passaggio da tassa a tariffa, ovvero per l'incentivazione della cittadinanza a ridurre le quantità di rifiuti da avviare allo smaltimento, vero spreco in tutti i sensi.

L'adozione di questa proposta di deliberazione comporta altresì l’impegno allo studio e all’approfondimento delle possibili soluzioni per il trattamento dei rifiuti residui; già oggi esistono diverse possibilità, ma il cammino verso strade virtuose, ossia la riduzione al minimo degli sprechi, impone la ricerca di possibilità di separazione per il riutilizzo della maggior parte possibile del residuante 35% dei rifiuti solidi urbani.

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato il 21 luglio 2003 la deliberazione proposta dalla Giunta Comunale relativa alla prosecuzione dell’esercizio della discarica AMIAT alle Basse di Stura (3° lotto) fino al 30 giugno 2005, deliberazione che non rispetta gli impegni assunti in diverse sedi per la chiusura della discarica di Basse di Stura entro il 2003, poi confermato ed approvato il 30 dicembre 2003 dalla Giunta Provinciale con la richiesta di un serio impegno da parte dell’Amministrazione Comunale di Torino per un deciso incremento della raccolta differenziata.

In relazione a quanto suddetto al Consiglio Comunale, la proposta di deliberazione di iniziativa popolare in oggetto propone di approvare quanto segue:

Alla luce di quanto sopra, questa Circoscrizione:

Preso atto:

che l’esaurimento della grande discarica delle Basse di Stura (2003-2008) pone la città di Torino di fronte all’assunzione di nuovi impegni per superare arretratezze nelle modalità di raccolta e trattamento dei rifiuti, nel quadro di una politica basata sul "sistema di gestione integrata". Tale modello pone al centro il concetto del recupero e della valorizzazione conseguente delle frazioni merceologiche presenti nei rifiuti solidi urbani (R.S.U.), sia sotto forma di materia che di energia (anche se non rinnovabile) limitando il conferimento in discarica solo per quei rifiuti che successivamente al trattamento non possono essere valorizzati in altri utilizzi, ad esempio come combustibile derivato dai rifiuti (CDR).

che nel programma provinciale l’obiettivo medio è del 50% di raccolta differenziata (RD);

che raggiungere il 50% di RD permette di svolgere correttamente il percorso integrato nelle sue tappe successive, su ognuna delle quali ci dovrà essere specifica attenzione a livello provinciale (dalla riduzione della produzione di rifiuti alla gestione degli stessi);

che in un quadro di politica della sostenibilità ambientale occorre applicare le innovazioni in corso per ridurre al massimo i volumi della componente non riciclabile dei rifiuti.

che il recupero è ancora la straregia di gestione dei rifiuti a minor impatto ambientale ed è tra gli obiettivi puntuali del D.Lgs 22/97 collocato fra il raggiungimento dell’autosufficienza nello smaltimento dei RSU in ambiti territoriali ottimali e la promozione dell’utilizzo di tecnologie di smaltimento in grado di garantire la protezione ambientale e la salute pubblica .

Considerato:

che la IV Circoscrizione e le associazioni presenti sul borgo Campidoglio e ambientaliste, insieme hanno prospettato alla Città la possibilità di sperimentare nel proprio territorio un progetto di raccolta differenziata spinta al 65% con un progetto analogo presentato in una Assemblea Pubblica il 15 gennaio 2004 e oggetto di un ODG votato in consiglio il 9-2-04.

che il ritardo nella RD (in Torino e Provincia) appare imputabile principalmente ad una carenza nell’estensione e nella efficacia dei servizi.

Visto:

che l’ampliamento della RD dei RSU è tra gli obiettivi strategici del Piano di Azione Ambientale della città aggiornato al 31-12-2001

che nelle linee programmatiche del Comune di Torino contenute nella deliberazione del 9/7/2001 si afferma che per raggiungere gli obbiettivi del Decreto Ronchi entro il 2003 occorreva potenziare il "porta a porta" per arrivare a una percentuale di raccolta differenziata del 35%, percentuale che nel precedente Piano Quinquennale 1999/2003 era del 50% in linea con il Piano Provinciale;

che la Città ha avviato una accurata e graduale riorganizzazione dei servizi di raccolta dei rifiuti urbani;

che a fine anno Torino sarà il Comune con la più grande area urbana servita dalla raccolta differenziata sotto casa con oltre 100 mila persone raggiunte dal servizio.

Ritiene

Che la Città di Torino, già impegnata in politiche ambientali d’avanguardia, possa investire nel settore della gestione dei "suoi" rifiuti solidi urbani risorse umane ed economiche per traguardi più ambiziosi di RD dando un contributo di eccellenza ai risultati provinciali.

Non ritiene

condivisibile l’obiettivo posto nella proposta di delibera di "spostare e rimandare l’attenzione al problema inceneritore ",come conseguenza della RD al 65%, visto il processo amministrativo e politico in corso che vede impegnati , con prerogative diverse Provincia e Comuni.

Letto il parere tecnico sulla proposta di deliberazione da parte della Divisione Ambiente e Verde

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE

Visto il Regolamento del Decentramento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 133 (mecc. 1996 00980/49) del 13 maggio 1996 e n. mecc. 1996 04113/49 del 27 giugno 1996 il quale, fra l'altro, all'art.43 elenca i provvedimenti per i quali è obbligatorio l'acquisizione del parere dei Consigli Circoscrizionali ed all'art.44 ne stabilisce i termini e le modalità.

PROPONE AL CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE

di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Programma comunale di gestione dei rifiuti solidi urbani con raccolta differenziata al 65%" nello scopo di individuare traguardi più ambiziosi di RD nel Programma comunale per la gestione dei rifiuti specificando la non condivisione dell’obiettivo posto nella proposta di delibera di "spostare e rimandare l’attenzione al problema inceneritore", come conseguenza della RD al 65%.

OMISSIS DELLA DISCUSSIONE

Durante la discussione esce dall’aula il Consigliere Francesco Cacciapuoti, per cui i Consiglieri presenti in aula al momento del voto sono 17.

VOTAZIONE PALESE

PRESENTI: 17

VOTANTI: 15

VOTI FAVOREVOLI: 12

VOTI CONTRARI: 3 (Bosso, Vignale, Puglisi)

ASTENUTI: 2 (Pollini, Rabellino)

Pertanto il Consiglio

DELIBERA

di esprimere parere favorevole in merito alla proposta di deliberazione di iniziativa popolare avente per oggetto "Programma comunale di gestione dei rifiuti solidi urbani con raccolta differenziata al 65%" nello scopo di individuare traguardi più ambiziosi di RD nel Programma comunale per la gestione dei rifiuti specificando la non condivisione dell’obiettivo posto nella proposta di delibera di "spostare e rimandare l’attenzione al problema inceneritore", come conseguenza della RD al 65%.



(su archivio centrale http://www.comune.torino.it/delibere/2004/2004_06281.html)
Archivio

inserimento 7.08.2004
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