MECC. N.
2004 00349/086
n. 17/3-04
CITTA' DI TORINO
Provvedimento del Consiglio
Circoscrizionale n. 3
"San Paolo, Cenisia Cit Turin, Pozzo
Strada"
Estratto del verbale della
seduta del
10 FEBBRAIO 2004
Il Consiglio di Circoscrizione n. 3 "San
Paolo, Cenisia Cit Turin, Pozzo Strada"
convocato d'urgenza nelle prescritte forme
in 1^ convocazione per la seduta ordinaria
del 10 Febbraio 2004, alle ore 20,45 nell'aula
consiliare in C.so Peschiera 193 presenti,
oltre al Presidente Michele PAOLINO, che
presiede la seduta,
i Consiglieri ALBARELLO, BUCCINO, BUCCIOL,
BURZIO, CAVAGLIA', COPPERI, FREZZA, GANDOLFO,
NETTIS, PEVERARO, SCALETTI, SCARLATELLI
e SEMERARO.
In totale, con il Presidente,
n. 14 Consiglieri.
Assenti i Consiglieri: ARNULFO, BURA, CERMIGNANI,
FIORITO, GALAVOTTI, GATTO, INVIDIA, IANNETTI,
LONGO, STALTERI e TRABUCCO.
Con l'assistenza del Segretario
Sig.ra Teresa DIENI
ha adottato in
SEDUTA PUBBLICA
il presente provvedimento
così indicato all'ordine del giorno:
C. 3 - PARERE IN MERITO
ALLE "LINEE GUIDA PER LA COSTITUZIONE
DEI CENTRI COMMERCIALI NATURALI".
CITTÀ DI TORINO
CIRCOSCRIZIONE N.3 - SAN
PAOLO - CENISIA - POZZO STRADA
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO
DI CIRCOSCRIZIONE
OGGETTO: C. 3 - PARERE IN MERITO ALLE "LINEE
GUIDA PER LA COSTITUZIONE DEI CENTRI COMMERCIALI
NATURALI".
Il Presidente PAOLINO,
di concerto con il Coordinatore della III
Commissione BURZIO, riferisce:
La Divisione Economia e
Sviluppo - Staff alla Direzione Programmazione
Commercio ha richiesto alla Circoscrizione
con nota del 16 dicembre u.s. di esprimere
il parere di competenza ai sensi dell'art.
44 del Regolamento sul Decentramento in
merito alle "Linee guida per la costituzione
dei Centri Commerciali Naturali".
Nella letteratura recente sulla pianificazione
e lo sviluppo commerciale appare sempre
più evidente che una delle forme
di concorrenza più significative
è quella tra sistemi territoriali
aggregati, piuttosto che tra singoli operatori.
La ricerca recentemente elaborata dalla
Città di Torino sull'attrattiva delle
aree mercatali ha inoltre dimostrato come
i consumi siano fortemente segmentati e
quindi che i diversi tipi di distribuzione
(grande, media, piccola, su area pubblica)
in realtà rispondano a domande diversificate.
In questo senso allora anche l'ipotesi che
grande e piccola distribuzione siano tra
loro in concorrenza appare meno verificabile.
Ulteriore conferma viene dalla modificazione
delle strategie di localizzazione degli
operatori commerciali su medio-grande superficie:
alle scelte localizzative che prevedevano
tendenzialmente insediamenti esterni al
nucleo urbano consolidato si stanno sostituendo
strategie che privilegiano maggiori interazioni
con il tessuto urbano consolidato. I diversi
canali distributivi operano in modo sinergico
prospettando la maggiore completezza commerciale
possibile. Vengono quindi a giocare un ruolo
fondamentalmente le capacità di coordinamento
e di aggregazione sia tra gli stessi soggetti
commerciali appartenenti ad uno stesso sistema
locale, sia di questi con le altre componenti
del sistema stesso.
Attraverso questa competizione i sistemi
commerciali a base territoriale rafforzano
la loro solidità economica ponendosi
quindi come attrattori, non solo nei confronti
dei potenziali consumatori interni alla
realtà urbana, ma anche di un bacino
più ampio.
Per tale ragione la promozione e l'attivazione
di questi aggregati diventa un passaggio
fondamentale nella strutturazione delle
politiche di sviluppo e promozione del territorio,
senza peraltro dimenticare le opportunità
descritte dai fondi per lo sviluppo economico,
specificatamente dedicati ad iniziative
di questo tipo.
Nell'ambito dello studio della definizione
delle diverse realtà aggregative
si possono identificare livelli successivi,
distinti da una maggiore o minore densità
dei rapporti associativi.
Un primo livello è certamente il
riconoscimento di realtà associative
finalizzate alla realizzazione di eventi
estemporanei periodici di promozione del
territorio. In questo caso si tratta di
evidenziare le caratteristiche che possono
essere proprie delle associazioni di via.
Tale forma può essere prodromica
anche alla definizione di progetti di promozione
del commercio (come ad esempio i PQU) che
possono poi evolvere verso forme più
consolidate. Tale forma è la prima
che la Città di Torino ha inteso
riconoscere attraverso uno specifico provvedimento
deliberativo (deliberazione del Consiglio
Comunale mecc. 2003 01233/016 del 26 maggio
2003).
Un secondo livello fa riferimento alle esperienze
note nella letteratura specialistica come
town management: la promozione del territorio
assume forme più profonde ed integrate,
a livello sia strutturale sia organizzativo,
che richiedono la presenza di un soggetto
maggiormente strutturato rispetto all'associazione
di via. In Italia il concetto, che può
essere funzionale a processi di questo tipo
se opportunamente riempito di significato,
è quello di Centro Commerciale Naturale.
Anche con riferimento ad esperienze europee
il rapporto tra gli aggregati commerciali
organizzati e l'organismo pubblico può
avvenire secondo forme e livelli diversi.
Fino ad ora i commercianti, attraverso forme
più o meno organizzate a base locale,
hanno stabilito con gli enti pubblici rapporti
che hanno avuto tradizionalmente un carattere
rivendicativo o concertativo. In particolare
i temi di discussione hanno riguardato la
richiesta di
- attività di riqualificazione ambientale
dello spazio pubblico;
- attività di governo e controllo
dei livelli di accessibilità (viabilità,
parcheggi);
- facilitazioni, attraverso contributi,
di attività di animazione territoriale
e turistica (Luci d'Artista, feste di via,
etc.);
- localizzazioni di servizi pubblici o per
la sicurezza.
Negli ultimi anni le possibilità
di collaborazione si sono anche estese alla
definizione di politiche di carattere organizzativo
in particolare con riferimento a politiche
di marketing territoriale, di politiche
sugli orari dei servizi.
In questo senso un interessante catalogo
delle iniziative possibili, anche se non
esaustivo, è quello previsto dalla
D.G.R. 77-3353 del 25 giugno 2001 "Deliberazione
Cipe 5 agosto 1998 n. 100. Rifinanziamento
art. 16, comma 1, Legge 266/1997":
- predisposizione del piano di marketing
inserito nel contesto territoriale oggetto
del PQU/PIR e riferito alle imprese associate
o convenzionate;
- realizzazione di spazi per la gestione
di servizi comuni a favore dei consumatori.
In tale caso, sono escluse le spese di acquisto
dell'immobile e le spese di gestione corrente;
- iniziative di fidelizzazione della clientela
attraverso la gestione di servizi comuni
tra gli operatori aderenti all'iniziativa
quali:
- il servizio di animazione e assistenza
ai bambini
- il servizio di assistenza post-vendita
alla clientela
- il servizio carrelli per mercato e negozi
- la realizzazione di carte accoglienza
per sconti, benefits, regali,…..;
- iniziative promozionali quali la predisposizione
di:
- punti fissi di informazione
- canali telematici di informazione
- materiale informativo.
Queste attività possono però
essere promosse da forme territorialmente
aggregate e risultano strategiche per adeguare
l'offerta del commercio diffuso alla competizione
attuale. Se poi la presenza di queste attività
può essere vista come un indicatore
di un migliore livello di qualità
urbana diventa allora importante e fondamentale
promuovere la formazione di Centri Commerciali
Naturali. Inoltre la presenza di un soggetto
in grado di coordinare politiche e azioni
di sviluppo permette di rendere strutturali
gli interventi di promozione che la Città
ha favorito anche attraverso contributi
devoluti alle associazioni di via.
La loro natura deve però garantire
una stabilità e solidità di
carattere giuridico, economico ed organizzativo.
La necessità di pensare ad una struttura
operativa stabile ha anche un importante
risvolto dal punto di vista occupazionale,
in quanto si presume che essa debba essere
costituita da risorse umane impegnate con
continuità.
Dal punto di vista del diritto societario
con il fine di confrontare e valutare le
diverse forme costitutive è stato
affidato un incarico specifico ad un esperto
(l'avv. Pivano individuato con Determina
Dirigenziale mecc. 2003 09013/069 del 3
novembre 2003 n. cron. 1559). Dal suo parere
è emerso che i Centri Commerciali
Naturali possono configurarsi come società
consortili a responsabilità limitata.
Gli aspetti più specifici, in particolare
relativi al funzionamento dell'organismo,
andranno stabiliti in uno statuto-tipo da
approvarsi con successivo provvedimento
della Giunta Comunale, anche a seguito delle
questioni emerse in alcuni casi laboratorio.
Definite infatti le linee guida attraverso
il presente provvedimento, sulla base di
queste pare opportuno avviare lo studio
e l'approfondimento attraverso alcuni casi
specifici che possano costituire una sorta
di laboratorio. A questo fine vengono individuate
due aree che sembrano poter garantire tutte
le condizioni al contorno necessarie affinchè
il caso risulti una buona pratica, in grado
di costituire un modello per i casi successivi:
un'area ha caratteri di maggiore centralità,
l'altra, invece, si colloca in un ambito
esterno rispetto all'addensamento del centro
storico principale. La prima, via Garibaldi,
è un ambito ristretto con una fortissima
identità, che raccoglie un elevato
numero di esercizi commerciali aderenti
all'associazione di via riconosciuta, con
tipologie sufficientemente diverse; la seconda,
l'addensamento di Borgo Dora, è stata
oggetto di rilevanti investimenti da parte
della Città, raccolti in un PQU finanziato
dalla Regione Piemonte, che hanno riqualificato
in modo sostanziale il suo ambito. Esistono
inoltre associazioni di commercianti assai
vive e vivaci, sia relativamente al commercio
in sede fissa, sia al commercio ambulante.
Inoltre sono presenti un elevato numero
di altri soggetti non commerciali che svolgono
attività di interesse pubblico.
Sentita la Commissione III Lavoro, Commercio
e Artigianato, riunitasi in data 14/01/2004,
si ritiene di esprimere parere favorevole
in merito alla deliberazione del Consiglio
Comunale n. mecc. 200311369/101: "Linee
guida per la costituzione dei Centri Commerciali
Naturali".
Tuttavia è stata evidenziata l'esigenza
di definire con maggior precisione gli aspetti
tecnici e giuridici relativi alla costituzione
in società consortile a.r.l. Alcuni
operatori commerciali hanno inoltre auspicato
percorsi di formazione e strumenti informativi
adeguati per illustrare a tutti i soggetti
interessati gli obiettivi e le modalità
di costituzione dei Centri Commerciali Naturali
Tutto ciò premesso,
LA GIUNTA CIRCOSCRIZIONALE
- Visto l'art. 54 dello
Statuto della Città di Torino;
- Visto il Regolamento del Decentramento
approvato con deliberazione del Consiglio
Comunale n. 133 (n. mecc. 9600980/49) del
13 maggio 1996 esecutiva dal 23/7/1996 e
n. 175 (n. mecc. 9604113/49) del 27 giugno
1996 esecutiva dal 23/7/1996- il quale fra
l'altro, agli artt. 43 e 44 dispone in merito
ai parere di competenza attribuiti ai Consigli
Circoscrizionali, cui appartiene l'attività
in oggetto;
- Dato atto che il parere di cui all' art.
49 del Testo Unico delle Leggi sull'Orientamento
degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18
agosto 2000 n. 267 è:
- favorevole sulla regolarità tecnica;
Viste le disposizioni legislative
sopra richiamate
PROPONE AL CONSIGLIO CIRCOSCRIZIONALE
di esprimere parere favorevole
in merito alle "Linee guida per la
costituzione dei Centri Commerciali Naturali".
Il Consiglio di Circoscrizione,
con votazione per alzata di mano, accertato
e proclamato il seguente esito:
Presenti 14
Astenuti 1 (Scaletti)
Votanti 13
Voti favorevoli 13
D E L I B E R A
di esprimere parere favorevole
in merito alle "Linee guida per la
costituzione dei Centri Commerciali Naturali".
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