Un momento per viaggiare con il pensiero e la fantasia anche se non si è potuti ancora partire ... o se le vacanze sono ormai un ricordo.

La Festa per chi resta è un evento che è divenuto un appuntamento fisso nell'estate in Città, una festa per chi in vacanza a Ferragosto non ci va, in una Torino sempre più turistica.
 
A curare la direzione artistica della FESTA PER CHI RESTA è Assemblea Teatro.
 
Quest'anno, in un'edizione che rivede l'apertura di un monumento neoclassico come il Mausoleo della Bela Rosin, da sempre caro alla compagnia torinese, con tre titoli dedicati ad un pubblico ampio e diversificato qual è quello della festa di metà agosto, tre titoli pronti a far divertire e riflettere.

Vento Leggero.
Un gruppo di musicisti a poche ore da un importante concerto, riflette su aggiustamenti tecnici da apportare alla performance. Poi la discussione passa ai contenuti e quasi si trasforma in lite, finchè un vento leggero non arriva ad accarezzare gli artisti. Per dirla alla De Luca, quel vento leggero "che solleva i tappeti e li fa gonfiare come la pancia di una donna" è l'angelo. 

Afrodita e le ricette immorali.
Il mondo della cucina è il tempio del piacere. Dietro al grembiule c'è un invito alla gioia, a giocare nutrendosi e a inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. L'Amore e l'Erotismo vengono narrati con eleganza e simpatica ironia.

Il Visconte dimezzato.
Il racconto ha il piglio brioso e le cadenze lievemente meccaniche di uno spettacolo di burattini, ma è assai più complesso di quanto non paia immediato.
Una lettura spettacolarizzata di un classico del '900, narrazione fiabesca che offre, attraverso una scrittura allegorica e simbolica, numerosi spunti di riflessione su realtà e illusione, ideologia ed etica ma soprattutto sull'equilibrio necessario ad ognuno perché, come dice Italo Calvino, non esistono possibilità di verità assoluta.
E ben sappiamo, in quest'estate costellata di tragici momenti, quanto sia necessario ripetere che non abbiamo bisogno di verità assolute ma di gruppi o singoli che ci credano.