La progettazione e la sua costruzione avvengono tra il 1969 e il 1971;per questa chiesa l'architetto Piero Cosulich usa un linguaggio sobrio, lo stesso dei capannoni industriali, collocandola "in un ordinato ma arido spazio di relazione, bene eseguita nel suo paramento in blocchi di cemento, più "protestante" che "cattolica", più svizzera che torinese".
E' stata progettata alla fine degli anni Sessanta, quando il processo di crescita della città era più rapido delle possibilità di edificazione dei centri parrocchiali. In questo modo sorgevano edifici piccoli, in grado di garantire una pratica religiosa più adeguata ai tempi. La costruzione comprende la casa parrocchiale, l'oratorio ed è preceduta da un piccolo ed accogliente sagrato, arricchito da panchine, aiuole ed alberi.
La facciata, imponente con ossature verticali a vista, è arricchita da un'ampia scalinata, alla cui sommità troviamo sulla destra una statua in gesso bianco raffigurante una madonna molto giovane, che mostra sorridente il Figlio ai fedeli e sulla sinistra una croce spoglia, con solo i tre chiodi, poiché il corpo di Gesù è già risorto.
Al centro il portone d'ingresso è in legno intagliato e reca nel mezzo una borchia dorata con la Vergine a braccia aperte rivolte versol'alto ad accettare il suo importante compito, ripresa anche sulle due finte porte laterali, decorate con rettangoli rossi e marroni. Sono porte finte, poiché all'interno scopriamo essere due vetrate colorate: una con il buon pastore, affiancata dalla scritta "Lasciatevi riconciliare con Dio.
Il suo perdono è per noi una vera risurrezione", e l'altra con la colomba dello Spirito Santo e la scritta "Siete stati battezzati in Spirito Santo e fuoco. Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me".
Accanto a quest'ultima è posizionato il fonte battesimale, composto da un ampio bacile, appoggiato su un parallelepipedo in marmo bianco, alla cui base sono scolpite delle onde. La pianta dell'edificio è rettangolare, con la zona presbiteriale sul lato longitudinale ad est, rialzata da due gradini in marmo rosso, così che le diverse file di banchi sono poste tutt'intorno a raggiera e il soffitto è a semicerchi concentrici, che s'innalzano verso il centro dell'altare così da portare obbligatoriamente lo sguardo del fedele verso l'apice del dipinto di Mario Caffaro Rore, posto quale sfondo dell'altare. Esso rappresenta Maria Madre della Chiesa, con lo Spirito Santo che discende sul capo di tutti i personaggi. L'altare, in marmo bianco, reca la scritta in caratteri dorati Christus heri hodie et semper ed è affiancato da una sottile croce con Gesù crocifisso; a sinistra troviamo il pulpito fatto da parallelepipedi in marmo bianco e rosso, con frontalmente applicate delle formelle rappresentanti i simboli dei quattro evangelisti; struttura simile, con una formella scolpita con un pellicano che sfama i suoi piccoli, è quella che sostiene il tabernacolo più indietro a sinistra, sopraelevato dal pavimento piastrellato, da due gradini in marmo rosso e sovrastato da una colomba, simbolo dello Spirito, da cui si irradiano raggi di luce divina.
A destra dell'altare, dopo la cattedra in legno, su un leggio è posto il Vangelo, sovrastato dalla scritta "La tua parola, Signore, è lampada ai miei passi". Sulle pareti longitudinali sono appese le stazioni della Via Crucis, ideate dal fratello del parroco Don Felice Radici, come le due vetrate Sulla parete a sud della chiesa è poggiato l'organo, più a destra vi è il passaggio per la sacrestia e gli uffici, nascosto da una parete più avanzata su cui è appeso il crocifisso del precedente allestimento della chiesa e successivamente, dopo una targa con le date fondamentali della parrocchia, è posto l'altare minore con la statua della Vergine su sfondo
a mosaico azzurro.