Agli inizi degli anni '60 la comunità di Santa Rita non riusciva più a seguire il vastissimo territorio, in cui arrivavano migliaia di persone dal sud, dal nord- est e anche dalla Liguria: era necessario creare nuove Parrocchie. Nel 1962 veniva definita la giurisdizione della Parrocchia di Maria Madre di Misericordia. I lavori di costruzione della prima chiesa, prefabbricata, sono durati circa sei mesi, da gennaio a luglio 1962, quando una processione solenne accompagnò il nuovo parroco e il quadro della Madonna dalla chiesa di Santa Rita alla nascente Parrocchia di Maria Madre di Misericordia. Fu progettata in seguito a un concorso, avente per oggetto chiese destinate ai grossi interventi edilizi pianificati della legge 167, in un momento di trasformazione negli indirizzi dell'architettura religiosa. Tra il 1969 e il 1974 è iniziato l'iter per la costruzione della chiesa attuale, opera degli architetti Aldo Vacca Arleri e Luciano Re: il 5 luglio 1971 iniziavano i lavori, mentre il 12 ottobre il cardinale Michele Pellegrino poneva la prima pietra. L'Arcivescovo di Torino consacrava la chiesa il 18 maggio 1974. D'architettura contemporanea in cemento a vista che richiama lo stile ecclesiale svizzero-tedesco, la costruzione comprende in un unico corpo sia la chiesa che la casa parrocchiale. Su v. Ada Negri c'è l'ingresso principale, preceduto da una decina di gradini, mentre verso est, all'angolo opposto ve n'è un altro, entrambi sono chiusi da portoni in legno. La pianta dell'edificio, seppur segmentata , poiché composta da una serie di parallelepipedi di lunghezze e larghezze diverse accostati longitudinalmente, si può inscrivere in un quadrato. Il pavimento è ricoperto da linoleum.
La copertura è a shed, come alcuni edifici industriali, quindi la luce naturale entra in maniera non diretta dai lucernari del soffitto e da dieci finestre quadrate disposte a diverse altezze sulla parete a sud. Il profilo di questa costruzione denota una doppia spinta verso il centro dell'edificio, da un lato, quello più alto, Dio e dall'altro la tensione del fedele che aspira a raggiungere il Supremo. Sulla parete a nord troviamo il confessionale e, appesi, 14 quadretti rappresentati le stazioni della passione del Cristo,
disegnate con acquerello nero e sanguigna in alcuni dettagli, per una resa suggestiva, poiché non ben definita della scena. Praticamente frontale all'ingresso da v. Ada Negri vi è la zona presbiteriale leggermente sopraelevata da due gradini. Essa è composta dal fonte battesimale, sul cui coperchio sono rappresentati i simboli cristologici dei pesci, del pane, della conchiglia e dalla colomba;dall'ambone, dall'altare maggiore e dalla sede del celebrante, dietro cui si eleva il crocifisso col corpo di Gesù in legno, sul cui cartiglio è inciso Jesus Nazarenus Rex Judaeorum. Tra l'altare e il confessionale si trova il tabernacolo, poggiante su una lastra in marmo verde/nero, la stessa che costituisce il piano d'appoggio dell'altare. Grossi blocchi di cemento cavi sono assemblati insieme e colorati di rosso per sorreggere sia il tabernacolo che l'altare. L'intera superficie dell'aula è occupata da numerose file di banchi in legno, disposti a raggiera, come una grande folla che accorre verso l'altare, verso la Parola di Gesù. Nell'angolo prospicente il presbiterio si trova un altare minore, alto circa un metro con sopra la statua della Madonna , a cui è dedicatala chiesa, e del contadino Antonio Botta, che ebbe l'apparizione della Vergine. Entrambe queste statue a grandezza naturale sono, come il Crocifisso, in legno massiccio della Val di Fassa, opera dello scultore Giac. Vinc. Mussner di Ortisei. Entrando troviamo sulla nostra destra un organo a canne, costruito nel 1976 dalla ditta Frescobalda di Varsi (Parma), composto da due tastiere e canne in legno di abete del Cadore e una lega di stagno e piombo. Viene utilizzato nella Messa di Mezzanotte di Natale e, nonostante la struttura in cemento armato dell'edificio, la purezza del suo suono è notevole.