Nel 1965, con l'esplosione demografica del quartiere si rese necessarial a costruzione di una nuova parrocchia, la cui chiesa primitiva, ospitata in un ex garage era segnalata da una croce luminosa. Autore del progetto è l'arch. Armando Campagnoli, coadiuvato dall'ing. Ermanno Coticoni; nel 1969 fu dato avvio alla costruzione del nuovo edificio, lineare, austero e spoglio sia all'esterno che all'interno, e sopraelevato rispetto alla via da cui parte un'ampia scalinata che porta ad un vasto atrio coperto.
Il progetto comprendeva, in un unico corpo di fabbrica, la chiesa parrocchiale, i locali per le opere di ministero, gli uffici e la canonica. Nel pronao è collocata la croce luminosa della chiesa primitiva. Sul lato destro dell'atrio cinque porte in vetro introducono all'interno a pianta quadrata, con soffitto a cassettoni in cemento, alternati a lastre di vetro che permettono un'illuminazione ed un'aerazione dell'edificio dall'alto; la pavimentazione è in piastrelle marroni di gres porcellanato. L'altare maggiore, su una predella in legno naturale, è in marmo e raffigura Gesù con i dodici apostoli ed è sovrastato da un quadro del pittore Mario Caffaro Rore, che rappresenta una moderna e suggestiva Natività. Alla destra dell'altare si trova il tabernacolo poggiante su un piedistallo con una vetrata raffigurante S. Chiara, mentre alla sinistra vi è l'organo.
Al fondo della chiesa, sopra il fonte battesimale, si trova un quadro del 1881 di notevoli dimensioni del pittore Enrico Gamba rappresentante la nascita del Bambino Gesù; alla parete destra quindici quadri del pittore Pierangelo De Vecchi rappresentanti la Via Crucis e sulla parete sinistra un quadro con San Biagio offerto dalla Confraternita dei materassai che In corrispondenza dell'atrio esterno, divisa da una vetrata e opposta alle porte, vi è un'ampia Cappella, dedicata alla Consolata, dove i piccoli parrocchiani possono assistere alla Messa, senza disturbare l'assemblea.
Davanti alla cappella c'è la zona penitenziale con i confessionali ed una
pregevole statua lignea della Madonna, dello scultore Guido Moroder di
Ortisei, che accoglie come janua coeli chi entra in chiesa dalla porticina frontale allo scalone.
janua coeli chi entra in chiesa dalla porticinafrontale allo scalone.