I
reparti speciali
CAMPI ISRAELITICI
E ACATTOLICI.
Nei secoli scorsi, gli israeliti erano, in tutta l'Europa, "tollerati"
e, come tali, soggetti a pesanti restrizioni, quali l'esclusione da
numerose attività, l'obbligo di risiedere in gruppi di abitazioni
ad essi soli riservati (i ghetti), l'assoggettamento al coprifuoco.
Isolati in vita, dovevano esserlo anche in morte e non erano ammessi
negli usuali luoghi di sepoltura. In Torino, il ghetto fu, dapprima,
nella via delle Rosine e, successivamente e sino al 1848, quando le
restrizioni furono in parte abolite, nell'isolato compreso tra le
attuali vie Principe Amedeo, San Francesco da Paola, Maria Vittoria
e Bogino. Il primo cimitero riservato agli ebrei sorse nel 1551, nell'area
nella quale fu poi eretto l'Arsenale Militare (ora Scuola d'Applicazione);
nel 1668 fu trasferito in altra zona attigua, per consentire la costruzione
dei predetto Arsenale. Distrutto nel 1706, perché l'area dovette essere
adibita ad attrezzature militari nella città assediata, fu portato
in via delle Rosine, sul luogo dell'antico ghetto e di qui, nel 1772,
in un terreno dei Borgo Vanchiglia, ove il cimitero ebraico rimase
sino al 1867, anno in cui fu istituito, presso il Cimitero Monumentale,
il primo dei reparti israelitici tuttora esistenti sul viale della
Consolata ed all'estremità nord-ovest dell'ottava ampliazione. Da
un'analoga concezione punitiva nacque, nella seconda metà dell'Ottocento,
il reparto denominato "acattolico", al quale si accede pure
dal viale della Consolata. Infatti i cimiteri di un tempo, che per
tale ragione erano denominati camposanti, venivano benedetti e quindi
considerati terra consacrata: secondo le cronache, il cimitero di
Pisa fu realizzato, tra il tredicesimo e quindicesimo secolo, con
terra raccolta nei
pressi dei Santo Sepolcro e trasportata in Italia su cinquanta navi.
I non cattolici erano quindi sepolti al di fuori delle chiese e dei
recinti consacrati a queste attigui nell'ambito di tale principio,
fu foro riservato un settore nel nuovo cimitero. Oggi il cimitero
è aperto a tutti: israeliti e non cattolici hanno diritto alle stesse
sepolture spettanti ai cattolici, ma i reparti riservati vengono conservati,
nel rispetto di una tradizione secolare.
IL TEMPIO CREMATORIO.
Il 21 giugno 1882 il Consiglio Comunale
autorizzava la Giunta a concedere ad un "Comitato per la Cremazione" un'area del
Cimitero Monumentale per la costruzione di un Tempio Crematorio e un contributo di un
terzo della spesa di costruzione e di impianto. Il 6 aprile 1883 il "Comitato"
promotore si costituì in "Società per la Cremazione" alla quale il lo aprile
1886, in ottemperanza alla delibera dei 1882, la Giunta assegnava l'area e il contributo
di L. 7.500. Contemporaneamente veniva stipulata con la Società per la Cremazione una
convenzione, ancora vigente, per l'esercizio dei Tempio Crematorio e la conservazione
delle ceneri in apposite cellette. Da allora e cioè da oltre 100 anni, la Società per la
Cremazione, eretta in Ente Morale con Regio Decreto nel 1892, provvede al rito della
cremazione nei propri impianti, che gradualmente ha ampliato con il solo contributo dei
suoi Soci. Questa associazione di volontariato, senza scopo di lucro, ha inoltre finora
costruito 23.000 cellette e altre 7.000 sono in corso di costruzione. Nell'ultimo decennio
modificazioni molto rilevanti sono intervenute nel costume e nella legislazione in merito
alla cremazione, per la quale si sta registrando un sensibile incremento, anche a seguito
dei mutato atteggiamento della Chiesa Cattolica a questo riguardo. Dal 1987 in Italia, per
legge, la cremazione è diventata un servizio pubblico garantito ed equiparata alle altre
forme di sepoltura. L'Amministrazione Comunale di Torino ha affidato, con apposita nuova
convenzione, l'attuazione di questo servizio pubblico alla Società per la Cremazione, la
quale ha recentemente rinnovato totalmente gli impianti in conformità alle più moderne
innovazioni tecnologiche e alle più recenti normative, usufruendo di un contributo
Comunale pari ad un terzo della spesa relativa. Il Comune di Torino sta realizzando,
accanto al Tempio Crematorio, un "Roseto della Rimembranza" che, in una
atmosfera serena e raccolta, consentirà la conservazione perpetua e collettiva delle
ceneri di quanti ne scelgano la dispersione nel verde e nell'ambiente naturale. Torino
sarà la prima città italiana ad avere un giardino cimiteriale appositamente destinato a
questo scopo. |