Le vittime dei ladri di biciclette hanno alcune caratteristiche in comune come il fatto di risparmiare sull’acquisto dell’antifurto o la scarsa attenzione a come parcheggiano la bici.
Proteggere una bici dal furto richiede innanzitutto accortezza e attenzione. Nella maggior parte dei casi i ladri di biciclette tagliano il lucchetto con tronchesi. Lo strumento migliore è rendere loro la vita difficile contrastandoli con dispositivi efficaci.
Alcuni consigli utili nel vecchio pieghevole “Complichiamo la vita ai ladri” a cura di FIAB e Ufficio Biciclette di Torino, NON più valido nei riferimenti della Polizia Municipale e dell’Ufficio Biciclette, ma molto utile per le informazioni presenti. Per scaricarlo clicca sull’immagine.
Consigli utili
- Cercare un supporto solido e inamovibile.
- Il pezzo più importante della bicicletta da proteggere è il telaio: fissarlo sempre al palo, meglio ancora se insieme alla ruota.
- Proteggere e legare, se possibile, le due ruote (per esempio togliendo la ruota davanti e mettendola parallela a quella dietro, oppure con due antifurti) soprattutto se hanno gli sganci rapidi; se non è possibile fissarle entrambe, meglio fissare quella davanti, più facile da togliere di quella dietro.
- Non lasciare mai la catena abbondante, altrimenti il ladro ha più spazio per inserire una trancia e tagliare il lucchetto.
- Non lasciare mai la bicicletta incustodita nemmeno un minuto altrimenti adottare un semplice trucco: allentare la leva di bloccaggio della ruota anteriore. In questo modo se il ladro solleva la bici perde la ruota destando attenzione, se vi sale sopra dopo un paio di pedalate si ritrova per terra. E’ bene poi ricordarsi di richiudere la leva prima di ripartire.
- Legarla possibilmente in luoghi frequentati, meglio se distanziata da altre biciclette. legarla anche dentro la cantina, nel cortile o nell’androne di casa.
- Non lasciare sulla bicicletta mai accessori importanti come il ciclocomputer.
- Non posteggiare mai vicino ad auto parcheggiate che, con le loro manovre, potrebbero piegarvi le ruote.
- Personalizzare la bici con adesivi e accessori: rende il mezzo riconoscibile anche da altri e collegato al proprietario. Una bicicletta anonima è più appetibile.
- Lasciare nel cestino oggetti a cui non teniamo particolarmente che danno il senso di un parcheggio momentaneo.
- Cambiare spesso posizione quando si frequenta quotidianamente un posto (scuola, locale, ufficio, …) per dare l’idea che la bici sia utilizzata spesso.
- Utilizzare una serratura antiscasso. Sul mercato si trovano tanti modelli di catene e lucchetti, con una vasta scelta di prezzi, ma è bene ricordare che risparmio fa rima con rischio (Qual è il miglior antifurto?).
- Sellini di pelle o accessori particolari vanno saldamente fissati alla bici.
- Adottare un sistema di identificazione come la marchiatura del mezzo che consente la restituzione in caso di ritrovamento.
- Mantenere in perfetta efficienza la bici: una gomma anche parzialmente sgonfia o un cestino sbrecciato possono far ritenere che il mezzo sia stato abbandonato.
In caso di furto
Cosa devo fare se mi rubano la bici?
Denunciare sempre il furto!
Anche se la bicicletta è di scarso valore è sempre importante denunciarne il furto, i ritrovamenti sono più frequenti di quello che si può pensare e solo attraverso la denuncia di furto è possibile riavere indietro il mezzo.
La denuncia può essere fatta presso qualsiasi:
- Commissariato di Polizia
- Comando Stazione dei Carabinieri
- Comando della Polizia Municipale e Sezioni presenti nel territorio
È importante al momento della denuncia segnalare:
- modello (es.: da corsa, mountain bike, city bike, ecc..)
- marca
- colore
- accessori (es.: borse, cestino, cycle computer, ecc…)
- segni particolari (es.: scritte, adesivi, segni d’uso sul telaio, ecc…)
- tipo di lucchetto (es.: cavetto d’acciaio, catena, ecc…)
- eventuale sistema di riconoscimento (ovvero il codice della marchiatura)
- le condizioni (nuova, usata, arrugginita, ecc….)
- il valore
Si consiglia quindi, specialmente se si è appena acquistata una bicicletta nuova, di studiare un “segno” particolare, per renderla facilmente riconoscibile, di farne una foto e di marchiarla con un codice identificativo. Infatti, oltre all’uso dei comuni antifurti, nel territorio torinese esiste la possibilità di aderire a sistemi di marchiatura della bicicletta.
Cosa si rischia rubando una bici?
Il ladro di biciclette commette un reato: il furto.
Il Codice Penale lo punisce con la pena della reclusione fino a tre anni e con una multa.
Poiché di solito il reato avviene con violenza sulle cose (la rottura delle serrature) oppure presso un’abitazione privata ovvero ancora esposte alla pubblica fede (parcheggiate sulla via), chi ruba una bicicletta commette normalmente un furto aggravato che viene punito con la reclusione da 1 a 6 anni e con la multa da €103,29 a € 1032,91.
Bici usate: pro e contro
Dopo un furto molti vanno a comprare un’altra bici, però “usata”.
Comprare una bici usata da un amico o da un venditore di fiducia è assolutamente lecito e positivo, si ricicla un mezzo altrimenti destinato alle isole ecologiche.
Bisogna fare attenzione però, acquistando da venditori anonimi o occasionali la bici potrebbe essere rubata!
Quindi, non comprate mai bici usate se non siete totalmente certi della loro provenienza legale.
E’ bene ricordare che anche chi acquista, usa, rivende una bicicletta rubata in modo consapevole è responsabile di ricettazione, reato punito con la reclusione da 2 a 8 anni e con la multa da € 516,46 a € 10329,14.