Il Protocollo Padano è un accordo firmato dalle quattro regioni del bacino padano (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’adozione di misure coordinate per contrastare l’inquinamento atmosferico. Studi scientifici hanno evidenziato che esistono effetti negativi sulla salute derivati dalla esposizione all’inquinamento atmosferico.
Nel 2013 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha riconosciuto il particolato atmosferico come cancerogeno certo per l’uomo, Gruppo 1 della classificazione IARC. Da questo discende l’impossibilità di definire una soglia al di sotto della quale non si osservino effetti sulla salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha quindi potuto indicare obiettivi di qualità dell’aria volti al miglioramento delle condizioni espositive delle popolazioni. Non è possibile immaginare di eliminare completamente la presenza di questi inquinanti in atmosfera, tuttavia la Commissione Europea ha definito dei limiti di legge che hanno consentito agli Stati Membri di intraprendere azioni concrete che hanno contribuito al miglioramento della qualità dell’aria.
Effetti da esposizione a inquinamento atmosferico sulla salute
- effetti “a breve termine”: sono effetti che si osservano entro pochi giorni di distanza dai picchi di esposizione. Tramite tecniche di analisi di serie temporali, si analizza il numero di decessi (o di ricoveri ospedalieri) giornalieri in relazione ai dati giornalieri di inquinamento. È documentata una associazione tra i livelli di inquinamento e gli esiti di salute studiati, ossia esiste un eccesso di rischio rispetto agli eventi attesi, al netto di eventuali confondenti. Questa associazione è stata rilevata in studi pubblicati in Italia e confermata da studi analoghi pubblicati in tutto il mondo. Le patologie che contribuiscono al rischio documentato sono sostanzialmente quelle cardiovascolari e respiratorie.
- effetti “a lungo termine”: sono effetti che si osservano anche a distanza di anni dall’inizio dell' esposizione. In questo caso si studiano popolazioni che hanno diversi livelli di esposizione e le si segue nel tempo per periodi di tempo compatibili con la latenza delle patologie via via considerate. Lo scopo è quello di appurare se la frequenza delle malattie via via considerate nelle popolazioni più esposte sia statisticamente differente da quella delle popolazioni meno esposte, al netto di eventuali confondenti. Esiste un effetto a lungo termine attribuibile alla esposizione ad inquinamento atmosferico, in parte attribuibile agli effetti cancerogeni delle sostanze che lo compongono.
Le principali patologie che si possono osservare quindi sono quelle a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare (sia per effetti “a breve” che “a lungo termine”) e le malattie tumorali a carico di alcuni organi (come effetto “a lungo termine”).
Gli eccessi di mortalità rappresentano, comunque, solo la punta dell’iceberg di un più complesso fenomeno che include anche incremento dei ricoveri ospedalieri, degli accessi al pronto soccorso, di visite mediche, consumo di farmaci e sintomi meno gravi che non esitano in interventi sanitari.
Si sottolinea che l’effetto dell’inquinamento esita in un impatto anche di tipo economico, misurabile in anni di vita persi, disabilità, giornate di lavoro/scuola perse.
Non ultimo, le più recenti evidenze documentano effetti sulla salute anche in contesti che hanno raggiunto migliori livelli di qualità dell’aria, conformi alle indicazioni della Commissione Europea. I rischi si manifestano sia per effetto di esposizioni avvenute nel passato, sia per effetto di rischi a breve termine ancora rilevabili.
*NOTA: queste conoscenze sono tratte da studi condotti in Italia e in Europa che hanno incluso anche la città di Torino. Per gli effetti a breve termine menzioniamo lo studio MISA (analizzato il periodo di esposizione 1996 - 2002) ed EpiAir (analizzato il periodo di esposizione 2001-2010, successivamente aggiornato al 2015); per gli effetti a lungo termine
menzioniamo Escape (Escape European Study of Cohorts for Air Pollution Effects che ha valutato dati di esposizione torinesi disponibili dagli anni 90, per studiare le patologie che si manifestano dopo anni di esposizione).