Ultimo aggiornamento 09.11.2012, 11:52
E’ un gas di colore rossastro di odore forte e pungente.
E’ uno degli inquinanti atmosferici maggiormente pericolosi, sia perché è per sua natura irritante, sia perché dà inizio, in presenza di forte irraggiamento solare, ad una serie di reazioni che portano alla costituzione di sostanze inquinanti quali l'ozono, complessivamente indicate con il termine di "smog fotochimico".
Si genera in tutti i processi di combustione, qualsiasi sia il tipo di combustibile utilizzato.
Un contributo fondamentale all'inquinamento da biossido di azoto e derivati fotochimici è apportato, nelle città, dai fumi di scarico degli autoveicoli. L'entità delle emissioni può variare anche in funzione delle caratteristiche, dello stato del motore e delle modalità di utilizzo dell’autoveicolo (valore della velocità, accelerazione ecc.). In generale l'emissione di ossidi di azoto è maggiore quando il motore funziona ad elevato numero di giri (arterie urbane a scorrimento veloce, autostrade ecc.).
E’ irritante per le mucose ed è responsabile di specifiche patologie a carico dell'apparato respiratorio (bronchiti, allergie, irritazioni).
Contribuisce alla formazione delle piogge acide e favorisce l'accumulo di nitrati al suolo che possono provocare alterazione di equilibri ecologici ambientali.
L'unità di misura con la quale vengono espresse le concentrazioni di biossido di azoto è microgrammi al metro cubo (µg/m3).